martedì 5 maggio 2020

STEP #12b "Ri-scaldare" nella Storia della Tecnologia Moderna

l'Evoluzione del Camino

Continuando questo excursus sui sistemi di riscaldamento e evidenziando le innovazioni tecnologiche che hanno a mano a mano garantito lo sviluppo di soluzioni sempre più performanti, giungiamo all'età Moderna considerato il periodo sicuramente più interessante sotto questo punto di vista.

A partire dal XVII risolti i problemi legati ad aspetti costruttivi e architettonici, viene riconsiderata la meccanica di funzionamento; un esempio è il lavoro condotto dall'architetto francese Savot che realizza , nel 1624, per la biblioteca del Louvre il primo caminetto a convenzione naturale, il principio di funzionamento è molto semplice: l’aria fresca entra attraverso una presa d’aria dall'esterno, che per 'convezione naturale' viene risucchiata nel vano della cappa del camino, e attraverso un sistema di canalizzazione realizzato attorno alla cappa del camino, si riscalda, per poi infine risalire verso l’alto ed uscire riscaldata nell'ambiente della stanza [1]. 

Ancora altrettanto interessante è il lavoro eseguito da Gaucher, che nel 1715 realizza un caminetto con presa d'aria esterna che evitava il raffreddamento degli ambienti a causa del risucchio legato agli infissi e che al tempo stesso garantiva una rigenerazione dell'aria [2].

Illustrazione di caminetto "Gaucher".

Altrettanto degni di nota sono i primi caminetti costruiti interamente in lamiera di ferro e denominati 'Cheminée économiques' o 'Cheminée portatives' (letteralmente cammini portatili) che fanno la loro comparsa intorno al 1745: l'idea alla base era quella di sfruttare il fattore di conduttività del metallo per incrementare il grado di irraggiamento del calore [3].
Illustrazione di "Cheminée économiques".

Infine per ultimo, non per importanza, non ci si può esimere dal menzionare uno dei prodotti forse più importanti nella storia dei sistemi di riscaldamento domestico, stiamo parlando della Franklin Stove realizzata nel 1741 dalla poliedrica figura Benjamin Franklin .
Fotografia di una stufa Franklin.

Disegni originali di B. Franklin per il design della Franklin Stove.

La stufa di circa 76 cm altezza era realizzata interamente in piastre di metallo. Tranne che per un pannello decorativo nella parte superiore della struttura essa si caratterizzava per una facciata completamente aperta mentre il  retro era stato progettato per essere collocato a pochi pollici di distanza dalla canna fumaria (camino).

Sezione laterale della Franklin Stove.

Come si vede meglio in una vista laterale della stufa sezionata, le due caratteristiche principali, in aggiunta a quanto già detto, erano la presenza di un condotto metallico atto a dirigere il flusso dei fumi dovuti al fuoco fungendo da deflettore e un condotto di scarico che fungeva a tutti gli effetti da sifone capovolto. 

Il principio di funzionamento pertanto prevedeva l'ingresso di aria fredda attraverso il condotto posto sotto il pavimento la quale,una volta riscaldata sia dal fuoco che dai fumi circolanti per i condotti e accumulatasi, veniva emessa fuori dai due fori posti ai lati della parte superiore del deflettore. Invece il condotto a forma di U nel pavimento posto dietro la stufa, fungendo appunto da sifone capovolto, faceva in modo che i fumi potessero fuoriuscire dalla stufa nel canna fumaria [4].
Infine l'uso della ghisa nelle pareti del dispositivo consentiva di mantenere il calore anche quando il fuoco si affievoliva, riscaldando così una stanza con meno combustibile [5].

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