martedì 21 aprile 2020

STEP#10 "Ri-scaldare" nel Cinema

"Revenant-Redivivo"

Il film diretto da Alejandro González Iñárritu, vincitore di ben 3 premi Oscar, narra la storia di Hugh Glass, interpretato da Leonardo Di Caprio, che animato da un forte desiderio di vendetta nei confronti di chi lo ha tradito e che ha compromesso la sua vita, decide di intraprendere un lungo e tortuoso viaggio durante un gelido inverno nella Nord Dakota del 1823. 


Alcune scene tratte dal Film "Revenant",2015, vincitore del Premio Oscar per la 'Miglior Fotografia' a cura di Emmanuel Lubezki.

In una continua lotta per la sopravvivenza sopportando indicibili perdite e sofferenze  il protagonista si trova così ad affrontare un viaggio non solo fisico ma anche e soprattutto spirituale dove il fuoco stesso rappresenta la fiamma viva di un amore passato e al tempo stesso centro di ristoro per la mente e per il corpo. Di seguito due Clip che descrivono due momenti in cui il protagonista, per far fronte ad un freddo pungente, si "Ri-scalda" davanti un fuoco. 


Clip 01



Clip 02





      








domenica 19 aprile 2020

STEP #09 "Ri-scaldare" nelle Arti Figurative

Con il termine Arti Figurative ad oggi si indicano tutte quelle attività artistiche che fondano il proprio essere sulle figure, e che a differenza dell'arte astratta, restituiscono una rappresentazione del mondo per immagini in cui vi è possibile riconoscere ciò che ci circonda. Anche l'arte allora merita della nostra attenzione in quanto potente mezzo di comunicazione al pari della linguaggio verbale e da sempre parte integrante della cultura di ogni popolo, ci consente in qualche modo di fare un excursus storico sul modo in cui ,nei secoli, il verbo "Ri-scaldare" è stato raffigurato, concedendoci altresì la possibilità di capire a quali luoghi, persone, emozioni è stato associato.

Arte Egizia - Anonimo

Modello di donna tendente al fuoco, 2134-1991 a.C. ,
 Museo d'arte della contea di Los Angeles [1].

Pittura Greca Vascolare - Anonimo

Il fabbro e la fornace , 550 a.C,
Londra [2].

Arte Medievale - Ruggero Da Fruggardo (seconda metà del XII sec-1195)

Chirurgia, 1100-1200 d.C.,
 Biblioteca del Trinity College, Cambridge [3].


Rinascimento Fiammingo e Olandese - Robert Campin (1378/9- 1444)

Madonna col Bambino davanti a un camino, 1430
Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo [4].

Manierismo - Stampa tratta dal "drawingbook"  di Abraham Bloemaert (1564-1651)

Old age: A man warming his hands at s stove, 1670,
 Izegem, Belgio [5].

Arte Barocca - Wallerand Vaillant (1623-1677)

Oude man warmt zijn handen, 1658-1677
 Rijksmuseum, Amsterdam, Paesi Bassi [6].

Periodo Neoclassico - Gaetano Gandolfi (1734-1802)

A Young Man Warming Himself at a Brazier, 1734-1802,
National Gallery of Art, Washington DC, Stati Uniti [7].

Romanticismo - William Turner  (1775-1851)

L'artista e i suoi ammiratori, 1827, Collezione Tate [8].

Impressionismo - Lesser Ury (1861-1931)

Woman at the Fireplace, 1882, Collezione Privata,
Germania [9].

Realismo - Vincent Van Gogh (1853-1890)

Contadina accanto al focolare, 1885 ca
Musée d’Orsay, Parigi, Francia [10].


Arte Accademica - Herman Delpech (1865-1918)

Femme dans son intérieur près d'un calorifère, 1905
Collezione Privata, Francia [11].


PostMacchiaioli - Cafiero Filippelli (1889-1973)

Presso il Focolare, 1953, Collezione Privata [12].


Arte Contemporanea - Vikash Jha

Global Warming, 2017, Stati Uniti [13].























sabato 18 aprile 2020

STEP #08 "Ri-scaldare" nella Storia della Tecnologia

Ipocausto: L'ingegnoso sistema di riscaldamento dei Romani

Se fino ad ora abbiamo condotto la nostra indagine in merito al verbo "Ri-scaldare" ricercandolo nelle diverse forme di comunicazione e d'arte, vedendo come quest'ultime riescano in modo diverso a rappresentare il nostro verbo, comunicando le molteplici accezioni del suo significato, vogliamo adesso scoprire come nell'antichità l'uomo abbia fatto propria questa'azione.

Nello specifico la domanda che quest'oggi ci poniamo è: come ci si riscaldava nelle antiche civiltà?

Per rispondere a questo quesito dobbiamo fare un salto nel tempo fino ad arrivare tra il II e il I secolo a.C quando a Roma l'ingegnere Gaius Sergius Orata (Lucrino, 140 a.C - 90 a.c) inventò i "pensiles balneae" ovvero il sistema di riscaldamento a Ipocausto nelle terme, che sebbene già noto nell'antica Grecia furono poi i Romani a perfezionare adottandolo in modo esteso per riscaldare i calidari, spazi destinati ai bagni in acqua calda e ai bagni di vapore delle terme romane, e per il riscaldamento delle ville più lussuose [1].

Si tratta sicuramente di un'invenzione tecnologica di una certa rilevanza soprattutto se comparata a quelli che erano i sistemi precedentemente adottati. Prima del I secolo a.C infatti tutti i bagni locali venivano riscaldati attraverso grandi bracieri che da un lato rappresentavano un rischio per la salute per via dei fumi di combustione e poi non riuscivano a mantenere la temperatura costante [2].


Padre degli attuali sistemi di riscaldamento a pavimento e parete, l'Ipocausto, dal greco 'ὑπόκαυστον (da ὑπό = "sotto" e καίω = "brucio")', si configura in un impianto in grado di far circolare sotto il pavimento e lungo le pareti aria calda proveniente da un forno costantemente alimentato a legna o carbone vegetale o fascine.

Spaccato di un sistema di riscaldamento romano a Ipocausto [3].

Nello specifico il grande focolare detto "praefurnium" era caratterizzato da una grande apertura ricavata nel muro e collegata ad uno stretto canale entro cui la figura responsabile (il "fornacator") inseriva a ritmo continuo il combustibile. L'aria ad altissima temperatura che veniva così prodotta era da un lato utilizzata per riscaldare l'acqua, ponendo al di sopra del focolare delle grandi cisterne a loro volta collegate alle vasche dei bagni e dall'altro lato veniva sfruttata per riscaldare le sale. I pavimenti degli ambienti che andavano riscaldati erano infatti sospesi e sorretti dalle così dette "sospensurae" colonnine quadrate o circolari fatte in mattoni. In questo modo il calore generato dal focolare aveva modo di circolare in questo spazio vuoto al di sotto delle pavimentazioni, venendo così convogliato agli ambienti soprastanti. Inoltre per ottenere un riscaldamento più uniforme venivano collocate delle tubature in laterizio a sezione rettangolare, "tubuli",  lungo delle intercapedini realizzate nelle pareti, che permettevano all'aria calda di diffondersi anche verticalmente [4].


Schema del principio di funzionamento dell'Ipocausto romano [5].

Sebbene per riscaldare un'intera stanza erano necessari più ipocausti questo sistema era talmente efficiente che nelle sale più calde, "calidarium", la temperatura giungeva fino ai 60°C [6].











venerdì 17 aprile 2020

STEP #07 "Ri-scaldare" nella Poesia

"La poesia è una magia perché racchiude un modo particolare di guardare la realtà” [1]
Grazie a queste parole comprendiamo l'importanza e la grandezza del testo poetico che molto spesso nell'intermittenza di immagini,suoni e versi, seppur richieda di esser letto con un attenzione in più per comprenderne appieno il significato, è in grado di attribuire un nuovo valore alle parole di cui si compone e portare alla luce e, ancora una volta, comunicare l'emozione che si cela dietro la storia che il poeta intende narrare. Per questo non possiamo esimerci dal considerare ,ai fini del nostro studio, questa forma d'arte.

Di seguito un componimento del poeta cileno Pablo Neruda, ad oggi considerato una delle figure più importanti nella letteratura latino-americana del 900[2], ove compare il verbo "Ri-scaldare".


"Non sono innamorato di te"

Sono qui di fronte a te
con la mia finta felicità,
i miei falsi sorrisi,
che non possono nascondere
il desiderio che ho di te,
di toccare i tuoi capelli biondi,
di sfiorare le tue labbra con le mie.
Sei bellissima, lo vedo anch'io,
ma non so dirtelo.
No, non sono innamorato di te
- non lo sono mai stato di nessuna -
ma mi piacerebbe sentirti
almeno per un attimo mia,
provare emozione
per un tuo sguardo d'amore
... io che non voglio
amore eterno né pietà.
Aiutami, ti prego,
sto male:
nel dolore che attraversa
le mie risate stanche,
nell'oblìo assurdo delle mie sere vuote.
Inségnami ad amare,
a dare soprattutto,
a sciogliere il mare di ghiaccio
per poterti ricevere
e riscaldare.
Aiutami
a riscoprire il calore del mio cuore,
l'ingenua energia di un bambino stupìto,
il faro accecante del sole di luglio
soffocante nel tardo mattino.
Inségnami ad amare,
senza pretese,
senza progetti,
senza troppe speranze[3].





lunedì 13 aprile 2020

STEP #06 "Ri-scaldare" nella Letteratura

Indagare su un verbo, sul suo significato e sul suo "valore" è sicuramente un'operazione che chiede tempo e dedizione,  alla base vi è infatti una ricerca per la quale è necessario valutare e considerare tutti i possibili orizzonti da esplorare. Mancando in questo senso, il rischio è quello di considerare solo parte della storia della cui trama, ben si intenda, in questa circostanza vogliamo tessere quella che più riporti la verità.

Giunti a questo punto è bene allora fare una piccola riflessione : negli step precedenti possiamo dire di aver considerato il verbo "Ri-scaldare" sotto una luce positiva. Nello specifico nello step #04 "Ri-scaldare nel Mito" abbiamo visto come per i Greci e poi per Romani il fuoco che scalda rappresenta il cuore pulsante della casa, ciò che anima le cose e dona luce [1]. E Se "Riscaldare" in quanto azione avesse in alcuni casi terribili conseguenze? Se lo stesso fuoco fosse usato dall'uomo come arma di distruzione? Questo il tema che fa da sfondo al romanzo di fantascienza " Fahrenheit 451" scritto da Ray Bradbury.

Copertina del libro "Fahrenheit 451" Mondadori Editore, 2016.

Sebbene il verbo non sia molto ricorrente nella terminologia adottata nel testo poiché rintracciato solo due volte come si mostra nei seguenti passi, esso ha comunque un ruolo dominante all'interno della storia.


"Si udì un sibilo come se un enorme sputo fosse caduto su di una stufa riscaldata a bianco, un ribollimento trepido, fremente, quasi che del sale fosse stato versato su di una mostruosa limaccia nera per causare una terribile liquefazione, insieme con un gorgogliar di spuma giallastra."

"Forse, un po' più avanti nella mattina, quando il sole fosse stato alto nel cielo e li avesse riscaldati, avrebbero cominciato a chiacchierare, o semplicemente a dire le cose che ricordavano, perché, non c'era dubbio, essi erano ben là, ad accertarsi che molte cose fossero al sicuro entro di loro." [2]


Il titolo stesso del romanzo "Fahrenheit 451" allude, secondo una scala anglosassone alla temperatura a cui la carta prende fuoco: nel Sistema Internazionale, circa 233° C. 
Lo stesso numero è impresso sull'elmetto del Pompiere Montag, protagonista della vicenda, che ,in un futuro distopico in cui è assolutamente proibito possedere e leggere libri o riviste , ha il compito insieme all'intera squadra dei Vigili del fuoco dotati di lancia fiamme di "innalzare la temperatura" della carta a tal punto da bruciare ogni sorta di pubblicazione scritta [3].








domenica 12 aprile 2020

STEP #05 "Ri-scaldare" nella Pubblicità

Nella volontà di continuare la nostra indagine che di volta in volta ci restituisce un frammento di storia circa il verbo ''Ri-scaldare'', una storia che come detto è utile a comprendere il valore di questo verbo/azione, volgiamo la nostra attenzione ad un altro mezzo comunicativo di grande impatto: La Pubblicità.

Trattasi di una delle più tipiche forme di comunicazione di massa, di cui si attesta l'esistenza già intorno al 79d.C. [1], la pubblicità  usando un linguaggio fatto di messaggi brevi, semplici, sintetici, attraenti e suggestivi è in grado così ''di render noto qualcosa a un pubblico'',così come l'etimologia della parola suggerisce [2], informando, seducendo e persuadendo quest'ultimo.

In questi termini la pubblicità non può allora essere ignorata in quanto ambito di ricerca in cui scovare ulteriori accezioni di significato e modalità di rappresentazione del verbo da noi indagato.

Di seguito si propongono 2 differenti spot pubblicitari che pur adottando linguaggi diversi sono a pari merito in grado di richiamare nella mente dello spettatore il significato primordiale del verbo: "Rendere caldo [...] qualcosa"[3].

Spot 1: Caminetti La Nordica Extra Flame





Spot 2: Scaldasonno Imetec





[1]https://it.wikipedia.org/wiki/Pubblicit%C3%A0

[2]http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/pubblicita/

[3]http://www.treccani.it/vocabolario/riscaldare/




venerdì 3 aprile 2020

Il Fuoco, un elemento naturale.

Parte dei cinque elementi fondamentali (tra i quali menzioniamo anche acqua, aria, terra ed etere), il Fuoco ha da sempre avuto tanto nelle religioni occidentali che in quelle orientali una certa importanza in quanto elemento purificatore e vivificatore, che racchiude in sé il principio della vita frutto della sua energia. Insieme all'Aria, esso è un elemento dinamico, poichè in grado di agire su un oggetto e modificarlo.

Etere, Aria, Fuoco, Acqua, Terra : I 5 elementi fondamentali [1].


La figura geometrica che lo rappresenta, un triangolo equilatero con un vertice rivolto verso l'alto , allude a un moto ascendente, d'espansione e di sopraffazione. Il fuoco è dunque padre di un'azione distruttrice in grado di essere placata dalla co-presenza degli altri 4 elementi [2].

Simbolo del Fuoco [3]


Allo stesso tempo la sua assenza è invece presagio di morte, da qui i riti come quelli dedicati alla dea Estia, di conservazione del fuoco. Nel culto dei Romani, Le Vestali, seguaci della dea, avevano infatti il compito di vegliare sul focolare affinché mai si spegnesse. Ma in altrettanti casi proprio quella forza distruttrice cela in se un'azione benefica perché purificatrice. Al tempo degli antichi Greci il corpo dei defunti veniva così bruciato per scindere la mente dalla sua controparte fisica e potersi innalzare libera dai peccati terreni e purificata [4].


Cratere Attico Geometrico Figurato, dettaglio su Celebrazione del Defunto [5].



[1]https://www.shakti-mat.it/la-medicina-ayurveda/i-5-elementi/

[2]https://www.mitiemisteri.it/significato-degli-elementi-naturali

[3]https://it.wikipedia.org/wiki/Fuoco_(elemento)

[4]http://www.palalevico.it/cremazione.html

[5]https://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=artegreca&prod=cratere-ny-geometrico-greco-stili-

giovedì 2 aprile 2020

La scoperta del fuoco

Il fuoco come abbiamo avuto modo di vedere già nel STEP #04 "Ri-scaldare" nel Mito sin tra le civiltà più antiche aveva assunto un ruolo chiave nell'immaginario collettivo. La mitologia narra, in relazione alla creazione dell'uomo, che fu Prometeo, titano amico dell'uomo e amante del progresso, a ricevere da Zeus re dell'Olimpo e padre degli dei, l'onore l'onere di forgiare l'uomo e così il mito recita " Prometeo lo modellò con il fango e lo animò con il fuoco divino". [1]

Eppure nonostante questi affascinanti racconti,  gli eventi che hanno condotto i nostri antenati alla scoperta del fuoco e al suo impiego sono ancora in parte avvolti dal mistero.
Uno studio pubblicato nell' “Evolutionary Anthropology”, è però riportato che con molta probabilità gli esseri umani abbiano sviluppato l’uso del fuoco come risposta naturale ai cambiamenti ambientali. Circa 3,6 milioni a 1,4 milioni di anni fa, quando il genere Homo ebbe origine in Africa pare che il continente fu caratterizzato dalla presenza di periodi ciclici di aridità, che causarono la riduzione delle foreste e la diffusione delle praterie. Questi stessi cambiamenti climatici possono avere spinto i nostri antichi antenati a smettere di arrampicarsi sugli alberi e a camminare eretti sul terreno. Le praterie dal canto loro rappresentavano una miccia ideale per il fuoco, e l’aridità che l’Africa sperimentò spesso a quel tempo fece sì che gli esseri umani si siano evoluti in ambienti sempre più a rischio di incendi. 

Una delle causa più comune attribuibili allo scoppio di un incendio erano probabilmente i fulmini, che possono verificarsi senza precipitazioni. In questo senso l'uomo potrebbe aver scoperto e imparato ad usare il fuoco adoperando le fiamme spontanee e utilizzandole come risorse naturali.[2]

Raffigurazione dei primi ominidi che sfruttano le fiamme spontanee.

In ogni caso proprio la scoperta del fuoco ha definito ciò che siamo. Usato dai nostri antenati a rimanere al caldo, a vedere nel buio e iniziare a lavorare i metalli il fuoco ha avuto un incidenza anche sul nostro percorso evolutivo. Si pensi alla possibilità di cuocere i cibi: molti alimenti risultano più facili da masticare e da digerire e questo potrebbe associarsi anche alla riduzione delle dimensioni dei denti e delle mascelle o alla possibilità di bollire l'acqua riducendo il rischio associato ad alcune malattie.[3]

Insieme alla capacità di pensare, avere coscienza di sè e comunicare, l'uso e il controllo del fuoco rappresentano un altro elemento cardine che distinguono l'uomo da tutti gli altri animali.

mercoledì 1 aprile 2020

STEP #04 "Ri-scaldare" nel Mito

Ἑστία- Hestia "[Che significa] casa, dimora, altare, luogo per cucinare, eschara."

La mitologia greca, in quanto insieme di un vasto numero di racconti che narrano l'origine del mondo e la vita e le gesta di dei e dee, eroi e eroine e altre figure mitologiche, rappresenta per gli studiosi un mezzo attraverso il quale è possibile indagare sulle istituzioni politiche e religiose dell'antica Grecia ma soprattutto in senso lato consente a tutti noi di comprendere e conoscere le antiche civiltà; mettendone in luce usanze, valori e credenze.

A questo proposito il mito torna utile anche nella stesura della nostra di storia per scoprire il "valore" che il verbo/azione "Ri-scaldare" aveva 'ai tempi di Omero'.
Grazie all'opera di uno dei più importanti ed antichi poeti dell'antica Grecia è possibile per noi avviare la ricerca partendo ancora una volta dalle origini.
La Teogonia (Θεογονία) di Esiodo, poema in 1022 versi, racconta della "nascita degli dei" disegnando le articolazioni interne dell'Olimpo, attraverso la genealogia e la ripartizione degli "onori" a ciascuno di essi.[1]

Tra i dodici dei principali, per diritto di nascita, figura, seppur meno nota poichè non prese parte alle storie di guerra che occupano gran parte della mitologia greca, la dea Estìa , associata al nome di Vesta nel culto romano, ovvero la dea del focolare o anche detta "dea del fuoco che arde su un focolare rotondo".[2]


Figura 1- Raffigurazione della dea Hestia
"I Greci non si rifiutarono di vedersi una donna in lei 
la descrivevano sotto forma di una bellezza sottile e maestosa in un mantello."[3]


La mitologia di Estia è breve e viene riferita in tre inni omerici.
Nell'inno ad Afrodite, ad esempio, si narra che ella fosse la più anziana ,in quanto primogenita di Rhea e Kronos, e la più giovane fra le Dee ,in quanto l’ultima ad essere stata rigettata dal padre; per il fatto che 'in Lei si risolvono le realtà da Lei generate, e da Lei si costituiscono',venne definita "dea regale", tanto che per questa stessa considerazione, anche nei sacrifici, gli Elleni procedevano da Lei per prima e finivano con Lei per ultima.[4]

Descritta altresì come "la vulnerabile vergine", Estia, con Artemide ed Atena, era infatti l’unica fra immortali e mortali ad essere immune al potere di Afrodite tanto che nonostante la propria bellezza e i diversi pretendenti , tra cui Apollo e Poseidone, ella scelse di rimanere per sempre vergine e Zeus, grato di questa sua decisione che avrebbe scongiurato la nascita di un possibile erede al trono, le assicurò la prima vittima di ogni sacrificio pubblico.[5]

Ogni città dedita a lei , doveva avere nel suo centro un focolare rotondo in suo onore. La stessa cosa accadeva nelle case e nei templi, generalmente di struttura rotonda allo scopo di richiamare i focolari stessi.
Per questa ragione  Estia non veniva quasi mai rappresentata in forma umana in quanto il semplice focolare domestico, cittadino o sito nei templi costituiva la testimonianza della sua presenza; la dea era così percepita in quanto presenza spirituale, come simbolo di tutte le cose e come il fuoco sacro che le anima, che restituisce calore, tepore e illumina.

Figura 2 - "Vesta/Estia" rappresentazione di Thalia Took [6]
                                             
Il focolare era dunque il fulcro della casa, il suo cuore pulsante, in quanto come ben sappiamo, emblema del passo supremo dell'umanità: la scoperta del fuoco e tutto ciò che comporta a partire dai cibi cotti,il calore e giungendo alla difesa, è ciò che distingue l'uomo da un qualsiasi altro animale. [7]


Inno Orfico 84- profumo di Hestia aromi

Figura 3- Hestia, rappresentata in un vaso del 525-475 d.C. - Museo Nazionale Tarquiniese [8]

"Hestia regina, figlia di Crono potente,
che hai la casa in mezzo al fuoco perenne, grandissimo,
consacra tu questi santi iniziati nei riti,
rendendoli sempre fiorenti, molto felici, sereni, puri;
dimora degli Dei beati, forte sostegno dei mortali,
eterna, multiforme, desideratissima, simile all’erba;
sorridente, beata, accogli benevolmente queste offerte,

STEP#25 "Ri-scaldare": La sintesi finale

Ed eccoci giunti alla fase conclusiva di questa nostro studio che ha da sempre avuto un unico obiettivo: indagare e analizzare il valore c...